31 Ago Da Filottrano a Rio nuotando nell’argento
“Dove c’è bisogno gioco” è il credo olimpico dell’argento di Rio Francesca Pomeri campionessa filottranese del Setterosa
Filottrano. Brilla la medaglia d’argento al collo. Come gli occhi, emozionati, della giovane Francesca Pomeri. Appena 23 anni, ma già campionessa. Sul podio olimpico di Rio con il Setterosa della pallanuoto.
Il jolly del Città di Cosenza (al secondo anno consecutivo nella squadra calabrese, ndr), osimana di nascita ma filottranese doc, classe 1993, è tornata a casa dopo l’esperienza da sogno alle Olimpiadi brasiliane. ‘’Dove c’è bisogno gioco’’, sentenzia.
Accolta come una regina in Piazza Mazzini dalla sua città. Con in testa il sindaco Lauretta Giulioni, oltre a tanti suoi tifosi, parenti, amici, semplici conoscenti. Con tanto di banda e sbandieratori e tamburini della Contesa dello Stivale.
”Non so come ringraziarli, è stata un’accoglienza fantastica – sussurra la Pomeri -”. Da regina.
L’azzurra si sta godendo una ventina di giorni di vacanza per poi ripartire il 12 settembre per il ritiro con la squadra di club. Attesa da un’altra esperienza alquanto suggestiva.
”Voleremo il 20 settembre a prepararci in Giappone. A ottobre poi giocherò, assieme a un’altra mia compagna, Silvia Motta,qualche partita della fase finale del campionato giapponese come straniera’’.
Un’altra bella esperienza dopo quella a cinque cerchi brasiliana.
‘’Indimenticabile. Sorprendente. Emozionante – inizia il racconto a cinque cerchi Pomeri – è mancata solo la ciliegina sulla torta, ma davanti avevamo una grande squadra a cui potevamo solo battere le mani. Bisogna essere umili e riconoscerlo. Era più preparata. L’argento comunque è stata come una vittoria. All’inizio era già un traguardo partecipare all’Olimpiade. Era già bello così. Con la medaglia al collo è diventato fantastico’’.
Una medaglia val bene una dedica. O più d’una.
‘’Alla mia famiglia che mi è stata sempre vicina. Un pezzetto di medaglia va anche al mio allenatore Marco Capanna. A tutti quelli che mi hanno tifato e al mio fidanzato Marco che mi sopporta e mi ha guardato il cane Nana tutta l’estate’’.
La pallanuoto, una passione sfociata quasi per caso.
‘’In prima media. Ero a Osimo. In piscina. Mi hanno detto prova con la pallanuoto. Ero scettica all’inizio, perché mi interessava fare il corso e niente più. Stare dentro l’acqua, nuotare. Poi però nuotare con il pallone e cercare di fare gol mi ha ammaliato’’.
Tanto da farla diventare vicecampionessa olimpica.