
11 Mar Reddito di libertà per le donne vittime di violenza
Stanziati dal Governo per la Regione Marche 754.377 euro per gli anni 2024, 2025 e 2026 In fase di valutazione la proposta di legge sul reddito di libertà regionale, che si aggiungerebbe a quella nazionale
Ancona, 11 marzo 2025 – «Purtroppo, il fenomeno della violenza contro le donne continua a essere una realtà drammatica e crescente. Oltre alla violenza fisica e psicologica, sempre più spesso si manifesta anche sotto forma di violenza economica. Per contrastare questo fenomeno e supportare l’autonomia abitativa, personale e formativa delle donne vittime di violenza, dal 2020 è stato introdotto il reddito di libertà.
Previsto inizialmente come una misura per fronteggiare gli effetti del Covid, dopo l’emergenza il Fondo è stato confermato a più riprese, ma è con la Legge di Bilancio 2024 che il reddito di libertà è diventato strutturale con uno stanziamento di 30 milioni di euro per gli anni dal 2024 al 2026. Fondi che sono stati poi incrementati dal governo Meloni di un ulteriore milione per ognuno degli anni 2025 e 2026, portandoli a 11 milioni all’anno. Inoltre, il contributo è stato incrementato da 400 euro a 500 euro mensili.

Mirella Battistoni
Questo rappresenta un intervento senza precedenti, se si confrontano le risorse stanziate negli anni precedenti: 3 milioni nel 2020, 2 milioni nel 2021 e 2022, e un incremento di 5 milioni durante il governo Draghi. Con DPCM pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 Marzo 2025 il Governo ha definito le procedure per richiedere il sussidio nell’anno in corso, ripartendo le risorse tra le Regioni. Per la Regione Marche le risorse assegnate, in base alla popolazione femminile di età compresa tra i 18 ed i 67 anni, sono pari a € 251.459 per ognuno degli anni 2024, 2025 e 2026.
Il contributo economico, pari a 500 euro al mese per 12 mesi, può essere richiesto dalle donne vittime di violenza che si trovano in difficoltà economica e che sono seguite da centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali ed è cumulabile con altri sussidi, come l’assegno di inclusione (la misura che ha sostituito il reddito di cittadinanza). Dal 5 marzo 2025 al 18 aprile 2025 possono essere ripresentate all’INPS le domande in precedenza non finanziate per incapienza dei fondi. Mentre a partire dal 18 aprile 2025 e fino al 31 dicembre 2025, potranno essere presentate le nuove domande rivolgendosi al comune di residenza.
Relativamente alla proposta di legge avanzata dai consiglieri regionali del PD nel maggio 2023 per introdurre un reddito di libertà regionale, che si aggiunge a quello già previsto a livello nazionale, e ancora al vaglio della Commissione Sanità, vorrei fare due considerazioni:
- Gli stanziamenti del Governo con l’ultima legge di Bilancio sono notevolmente superiori rispetto a quelli degli anni precedenti al 2023, pertanto, l’auspicio è finalmente di poter soddisfare tutte, o almeno gran parte delle richieste che saranno presentate.
- La Circolare INPS n. 54 del 05/03/2025 afferma che le risorse attribuite dallo Stato a ciascuna Regione possono essere integrate con fondi regionali, trasferiti direttamente all’INPS. Pertanto, la Regione Marche potrebbe semplicemente decidere di incrementare le risorse destinate alla misura nazionale, come già fatto in passato da altre regioni, come l’Emilia-Romagna. In questo modo, sarebbe possibile utilizzare la rete e le procedure già implementate dal Governo per la presentazione delle domande (on-line attraverso il portale Inps), per la loro valutazione e per l’erogazione degli aiuti, piuttosto che sostenere ulteriori costi per gestire una nuova misura regionale.
In conclusione, sono certa che la Commissione Sanità, presieduta da Nicola Baiocchi, valuterà la PDL dei consiglieri del PD con la consueta imparzialità e anche alla luce delle novità introdotte dal governo nazionale. L’obiettivo è naturalmente di non lasciare indietro nessuno e che ogni singola richiesta possa essere soddisfatta ed in tempi rapidi per sostenere quantomeno l’autonomia economica delle donne che affrontano percorsi di uscita dalla violenza»
Queste le dichiarazioni di Mirella Battistoni (FdI) in merito al reddito di libertà e alla proposta di legge regionale, sottolineando l’importanza di un utilizzo efficace delle risorse per supportare le donne vittime di violenza.