03 Set Camerano – La “seconda” della XXII Festa del Rosso Conero
Un’affluenza leggermente inferiore alle aspettative
Camerano – Domenica settembrina e uggiosa in quel di “Camburan”, con una pioggerella sottile, trasversale e fredda, di quelle che, per intenderci, non dovrebbe far danni. Ma se dovesse continuare per tutta la giornata e la sera un danno lo farebbe: all’ultima giornata della Festa del Rosso Conero.
Giove Pluvio, birichino e trasgressivo, fa quel che gli pare; ma se dovesse persistere qualche accidente stasera se lo prende sicuro. Dagli organizzatori, dagli operatori, dai volontari, dai bancarellari, dagli artisti, dai bevitori coinvolti da e nella “sagra” più prestigiosa del paese.
Ieri sera, sabato, tutto nella norma. Non c’è stata quell’affluenza record agognata ma la fiumana sì, specialmente di giovani. Nella parte alta del paese, Piazza Matteucci e Via S. Apollinare, si sono concentrati in migliaia in pochi metri quadrati per ascoltare rispettivamente il folk di Gattamolesta e il dj set della Pro loco. Una muraglia umana quasi impossibile da penetrare che ha fatto la felicità dei “palpeggiatori” seriali: mai avuto tanto “materiale” a disposizione.
E lo stesso discorso vale per l’area fuori porta con il dj set allestito dal Bar Bosco.
In Piazza Roma, la musica cubana dei Pennabilli Social Club ha deliziato e fatto ballare i cultori del genere che non ne volevano sapere di farli smettere. Stesso effetto sortito in Piazza Donzelli dai Ten Celebration con la loro musica italiana e disco.
In mezzo a tutto ciò, un’isola artistica felice e per nulla rumorosa: la mostra di quadri di Diego Santini e le sculture luminose del cameranese Niba (Massimo Barbini). Una piccola oasi culturale quella del salone espositivo in Via Maratti, in grado di far riflettere sulla capacità creativa e comunicativa dei due giovani artisti.
Alle due di notte, con l’ultimo caffè bevuto al Bar Muffy, c’era ancora gente in Piazza Roma a interrogarsi sul meteo domenicale. Per la cronaca spicciola, ancora nessuna nuova sul presidente della Pro loco. Così facciamo nostro il detto: “Nessuna nuova, buona nuova” e smettiamo di preoccuparci.
Per il resto, appuntamento a questa sera, domenica, per l’ultima della sagra (portatevi un maglione). Non invitato, ci scusi, Giove Pluvio.