28 Nov Rinvenuta una nuova tomba gentilizia di età picena
La scoperta di alto interesse storico/culturale è avvenuta su un terreno comunale non lontano dalla necropoli dei Pini
Sirolo, 28 novembre 2020 – Una nuova tomba gentilizia di età picena è stata rinvenuta a Sirolo durante recenti indagini di archeologia preventiva eseguiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche in accordo con l’amministrazione comunale.
Le indagini – dirette dall’archeologo dott. Stefano Finocchi e condotte dalla cooperativa ArcheLAB – sono state effettuate in un terreno di proprietà comunale, non distante dalla necropoli dei Pini e dalla cosiddetta Tomba della Regina ed erano finalizzate a verificare eventuali interferenze di natura archeologica in vista di un cambiamento di destinazione d’uso del terreno.
La scelta condivisa dalle due Amministrazioni di stabilire procedure di valutazione preliminare dell’impatto archeologico e avviare attività di accertamento preventivo, ha avuto come obiettivo quello di ridurre al massimo il rischio di interventi fortuiti e d’emergenza in un momento successivo ed ha ottenuto importanti risultati sia in termini di conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio, sia in termini di gestione urbanistica e di imprenditorialità territoriale.
Gli scavi hanno portato alla luce una sepoltura a inumazione della metà del VI sec. a.C. circa che ospita un guerriero armato di elmo, lancia, spada lunga, pugnale (con il suo fodero) e ascia, sepolto assieme a un ricco corredo ceramico e bronzeo, oltre alle caratteristiche fibule (in bronzo, ambra e osso) collocate sul petto. La presenza di almeno due spiedi e di alcuni altri strumenti in ferro (creagra ed alari) per la cottura delle carni, sono importanti riferimenti per la pratica del banchetto.
La tomba è a inumazione in fossa rettangolare, il defunto è deposto in posizione rannicchiata sul fianco destro e l’ampio corredo di accompagnamento è disposto oltre i piedi, dove è raccolta la maggior parte dei reperti ceramici. Dalla disposizione delle fibule possiamo ipotizzare che il defunto fosse avvolto da una veste e poi deposto sul fondo della fossa (o meglio all’interno della cassa) al di sopra di uno strato di ghiaia, probabilmente marina: rituale questo non esclusivo dell’area del Conero e che caratterizza l’età picena fin dai momenti iniziali.
Lo status di prestigio del defunto è testimoniato da alcuni particolari oggetti bronzei quali ad esempio una brocca (oinochoe) del tipo rodio, con orlo trilobato, da attribuire forse a produzione etrusca e connessa al consumo del vino o la cista a cordoni perfettamente conservata.
Il reperto più affascinante e che più degli altri rappresenta lo status e la magnificenza del personaggio è uno sgabello pieghevole portatile (diphros) realizzato con elementi e sottili aste di ferro con terminazione a borchie di bronzo inserite entro un disco d’avorio, che reggevano il piano di seduta originariamente in stoffa o cuoio.
Nel mondo etrusco (e poi anche romano) lo sgabello è simbolo di alte cariche pubbliche nella vita politica della città: la presenza di questo oggetto in questa ricca deposizione potrebbe far ipotizzare che il defunto possa aver ricoperto una carica pubblica/politica nell’ambito della comunità picena di età arcaica di Sirolo/Numana.
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