18 Ott Loreto: riaprono le bancarelle di articoli religiosi
Rischio di revoca della licenza per chiusura oltre i termini. Ma la battaglia continua
Loreto. A sorpresa le “bancarole” hanno riaperto i battenti, dopo che domenica scorsa avevano effettuato lungo le vie del centro storico un corteo di protesta con striscioni e cartelloni. Motivo della marcia evidenziare la situazione di disagio per lo spostamento nella nuova sede di Piazza Giovanni XXIII. (Leggi, Corriere del Conero del 10 ottobre: “continua la serrata delle bancarole”, ndr)
Ripercorriamo gli ultimi avvenimenti, nel mese di marzo, delle tredici bancarelle presenti in Piazza della Madonna dieci hanno riaperto regolarmente in Piazza Giovanni XXIII, mentre tre sono rimaste chiuse per protesta, poi da lunedì 3 ottobre è iniziata la serrata – eccetto per un ambulante che ha accettato la nuova sede – culminata con il corteo di domenica 16 ottobre; nel frattempo il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso degli ambulanti.
Vista l’inaspettata e improvvisa riapertura, abbiamo chiesto lumi a Giovanni Curci, presidente dell’associazione delle bancarelle.
Presidente dopo il corteo di protesta della scorsa domenica, ci spieghi le motivazioni che vi hanno indotto a riaprire le attività commerciali.
«Siamo stati costretti a sospendere la serrata perché l’amministrazione comunale ci ha inviato una pec in cui ha intimato la revoca delle licenze, per sospensione dell’attività oltre i termini stabiliti dal regolamento regionale».
In merito alle esalazioni provenienti dalle cucine del palazzo apostolico, ci sono stati i controlli del caso?
«Sono state effettuate le analisi dei fumi dall’Asur. e sembra tutto in regola, ma noi non siamo d’accordo. I risultati non sono così limpidi come dicono, comunque anche questo sarà motivo di discussione, anche se il nostro obiettivo primario è ritornare in Piazza della Madonna».
Come intendete continuare la vostra protesta?
«Dopo la bocciatura del consiglio di stato ci siamo avvalsi di uno studio legale del nord Italia specializzato in materia, che ha preparato un nuovo progetto da presentare all’amministrazione comunale per il ritorno nella nostra sede naturale e storica in Piazza della Madonna. Noi chiediamo la riapertura di un nuovo tavolo dei servizi, con la partecipazione di tutte le parti in causa».
Alla luce dei fatti e della piega presa dalla vicenda si prospetta un lunga e dura battaglia a suon di carte bollate. Per il momento l’amministrazione ha segnato un punto a suo favore, ma vincere una battaglia non significa vincere la guerra.